Se conoscete Milano, se ci avete vissuto, se ci andate a lavorare, se la odiate, non importa. Se sapete cosa sia Milano, saprete che c’è una Milano di ora e una di prima. Quella di ora è lo specchio dei tempi, non se ne può dire ne’ male ne’ bene. Quella di prima è una città ancora più divisa, tesa, sede di scontri idologici, politici, terroristici. Ma nella Milano di prima, quella dal dopo guerra agli anni 90, ci sono stati personaggi immensi. Uno ad uno ci stanno lasciando e l’unica vera amarezza è che non vengono mai rimpiazzati del tutto. Non siamo dei nostalgici qui ma dopo Gaber e Jannacci, diamo l’addio a Dario Fo con un album di foto rare per ricordarcelo eterno come quando era in vita.
Mio padre, prima dell’arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso
Sempre allegri bisogna stare, ché il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam. Ah beh (Ho visto un re)
La cultura non si può ottenere se non si conosce la propria storia.
Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere
L’uomo senza idee, come diceva Voltaire, è un imbecille.
La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà
La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune, anzi è più vero o, almeno, più credibile.
Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa
In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po’ le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa.