Archivi del mese: Settembre 2016

Viaggio in Italia /1

La prima puntata in Toscana di “Viaggio in Italia”, il tour fotografico di Ray Banhoff alla ricerca di personalita’ uniche. Abbiamo incontrato: i Butteri, cowboys della Maremma; una band speedmetal romana in viaggio verso la Francia; una pittrice punk rock ed il suo iguana; il campione di wrestling Rafael; il capo dell’associazione cacciatori della Padule ed il bluesman / salesman Marcello Rossi.

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Film fighi (e no) sugli scrittori

Se ci pensate bene cinema e letteratura dovrebbero andare a braccetto, tipo il parmigiano e la pasta, la pizza e la birra. Invece niente, non c’è storia. Prendiamo i film tratti dai libri: spesso sono deludenti, in più generano masse che ripetono petulanti “non lo leggo tanto ho visto il film” o “il libro è meglio”. Cinema e scrittura sono due linguaggi diversi e una storia scritta e immaginata da usufruire da soli con voi stessi, non sarà mai come una pensata anzitutto per gli occhi. Stessa sorte è toccata ai film sugli scrittori. Sulla carta la vita degli scrittori è perfetta per farci un film, ma nella realtà abbiamo quasi sempre risultati scarsi. La cosa mi fa scervellare, perché quasi mai si riesce a uscire dallo stereotipo. Tutti i film sugli scrittori che ho visto mi hanno fatto pensare quasi sempre che erano stati fatti per il pubblico e non per il piacere del regista. Non c’era quasi mai un omaggio vero, ma sono tutte storielle, storiellucce, storielline raccontate più o meno male. Tuttavia:

 

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Capolavoro totale. Mickey Rourke all’apice di Mickey Rourke che interpreta la classica storia Bukowskiana: un bar, una figa, una rissa e via a ripetersi fino a quando lo struggimento vi ammazza le budella e pensate a quanto fosse bello Mickey Rourke e a quanto fossero belli quei film con quella luce gialla anni 80, senza rumori di fondo, con i dialoghi appena abbozati. Bello, diretto, veloce e triste, racconta le avventure di Cinaski e la sua storia d’amore burrascosa con la riccona di turno. Il film, tratto da Hollywood, Hollywood, vede la partecipazione di Bukowski come comparsa ed è prodotto anche da Francis Ford Coppola, un motivo ci sarà, no?

 

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Poeti dall’inferno

Ancora oggi forse è imbattuto. Di Caprio mezzo minorenne che interpreta Rimbaud e fa culo-culo cazzo-cazzo con Verlaine. Penso sia del periodo di Romeo & Juliette (anche quello figo e da vedere) ma non vado a controllare perché non ne ho voglia. È il classico film che danno a mezzanotte su Rete4 o La7. Non lo riguardo da vent’anni ma meriterebbe. Ah ps, Rete4 fa schifo. Un film per vederlo ci vogliono tre ore, tante sono le pubblicità, i telegionali e le previsioni del tempo che ci infilano dentro.

 

Il giovane favoloso

Ecco questo no. Ne ho visti 12 minuti e ve lo posso garantire: è un rompimento di cazzo unico. Peccato perché Leopardi era un soggetto egregio su cui fare un film. Germano lo rende un ruolo da attore di teatro e per teatro intendo quel mondo di gente pesa che va agli spettacoli con le luci basse e gli attori che hanno le voci da teatro, i gesti estremi e il dramma insito. Il film contribuisce al messaggio che la cultura è una lagna. Fanculo. Anche Leopardi si sarà fatto le seghe no? Per essere credibile il film doveva puntare tutto fare  seghe di Leopardi. Da li si capiva veramente qualcosa di lui. Seghe per Silvia, robe notturne. Germano no, non ci riesce. 

 

Giovani Ribelli

Poteva essere la punta di diamante dei film sugli scrittori… e invece no. Allen Ginsberg interpretato da Harry Potter. L’unica cosa che si salva è quello che interpreta Burroughs, ma grazie al cavolo Burroughs è così figo che sta in piedi da solo. Moscio. Revival de L’attimo fuggente ma in versione loffia. Colonna sonora brutta. Poi davvero poverino l’attore come si chiama quello li di Harry Potter che da un momento all’altro speri spunti  un barbadrago o bocciold’oro, un incantesimo a toglierlo dall’imbarazzo. Al minuto 24 dormivo. Inchiavabile.

 

Le cronache del rum

Quando Johnny Depp ha recitato in Paura e delirio a Las Vegas ha vissuto con Hunter Thompson, ha imparato ogni suo gesto, ci è diventato amico (per quanto si potesse essere amici di Hunter Thompson) e ha fatto la parte della vita. Tutto vero. Guardatevi infatti Paura e delirio perché Le cronache del rum, che dovrebbe raccontarvi un pezzo di vita di Hunter, è una vera cagata. Oggi Johnny Depp suona assoli flosci alla chitarra sui palchi dei suoi amici megafamosi e HTS si è ucciso. Il fim non vale neanche la banda per lo streaming online.

 

Un viaggio chiamato amore

Un grande Stefano Accorsi si inchiavarda per tutto il tempo una grandissima Laura Morante. lei vera classe, fregna di livello. Del film ricordo solo le trombate e non lo dico per dire: erano ottime. Mi ricordo solo ora che la regia è di Michele Placido. Mamma mia fa ridere solo se ci si pensa. Placido uno non gli da due lire ma tutto quello che fa lo fa bene. La Piovra, la serie tv sullo psicanalista, i film sbirroidi, ma purtroppo questo no. Campana era bello però, Accorsi a fare il matto è sempre abbastanza bravo. Lei boh, eppure ha recitato anche con Carmelo Bene, ma in questo film niente era abbastanza piattina. Diciamo che Un viaggio… che racconta la storia tra Sibilla Aleramo e Dino Campana, è un film del 2002 che a vederlo oggi sembra del 1902. Il brutto dei film italiani sul tema è che sfiorano tutti la teatralità, che vogliono essere in qualche modo poetici, che usano musichette classiche flosce e dialoghi da teatro di provincia. Magari in terza serata d’inverno però ci sta. Da vedere quasi solo per le tette della Morante.

 

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L’attimo fuggente

Non è un film su uno scrittore e nemmeno sulla scrittura. Forse per questo resta uno dei migliori film di questa lista. Evergreen. La setta dei poeti estinti, le poesie dette in segreto, Miranda, la scuola in cui la letteratura è una roba per vecchi tromboni e invece un gruppo di ragazzini, grazie al prof, riesce ad associarla alla vita. Poi è bello, non ci puoi fare niente.

 

Il postino

Ma è un film su uno scrittore? No. Neruda è quasi laterale al personaggio di Troisi che è bello, ma minchia la malinconia e la tristezza che suscita sono devastanti. Lo guardi e vuoi improvvisamente inabissarti. Niente è un film che si boh guardatevelo, ma se poi andate in paranoia noi vi si era detto. Ah ps, sul più bello Troisi muore. Una morte che non ci stava e che serve solo per aumentare il senso di compassione per questo poverino in un paesino con una vita sfigatina. Pesissimo.

 

The Hours

Non me lo ricordo l’ho visto cent’anni fa ma non era male. Però concettuale. Tre storie di tre donne in tre epoche diverse. Una di queste è Virginia Woolf. Maryl Streep, Nicole Kidman e Julianne Moore dovrebbero essere una garanzia ma mi sa di quei film che avevano un senso vent’anni fa.

 

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Truman Capote – A Sangue Freddo

Chiudiamo con una chicca su quello che forse è il migliore film della lista ovvero A Sangue Freddo. Philip Seymour Hoffman, premio Oscar proprio per questa parte, rende il tutto più facile. Se avete letto A Sangue Freddo, sapete di che stiamo parlando, sennò basta che siate seguaci di Chi l’ha visto? e dei vari casi di nera per diventare addicted di questo film. Va visto in lingua originale perchè c’è tutto un lavorone sulla vocina gheina e sulle mosse assurde, i tic, di Capote. Storia vera del patto col diavolo tra lo scrittore più dotato della sua generazione e il libro inchiesta pubblicato dai suoi articoli per il New Yorker. Perché patto col diavolo? Perché per scrivere i suoi pezzi della madonna Capote era disposto a tutto, anche a diventare amico dei due assassini di un omicidio efferato, trovargli un avvocato e poi tirarsi indietro una volta ottenute tutte le info per il suo libro bomba. I due verranno ammazzati secondo i canoni della giustizia americana, appesi penzoloni in un macabro rito in cui muore dentro anche Capote, che da quel giorno non scriverà più niente di nuovo. A Sangue Freddo, è anche in Italia dove non legge nessuno, tipo alla trentesima edizione… fate voi. Hoffman immenso, immenso, immenso. Guardatelo SOLO in lingua orginale altrimenti siete dei cabrones.

Quindi la conclusione è: film coi film, libri coi libri. Meglio non accorparli. Non cercate un buon film sugli scrittori perché tanto non ce ne sono.

 

Ray Banhoff

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