Come siamo finiti dell’era dell’Ironia Zero? Un passo alla volta grazie a stronzate morali.

Aspirazioni? L’eternità
9 Feb 2019

Mi sveglio e leggo Dago. Poi passo ai quotidiani. Il Fatto mi fa schifo graficamente, idem per Repubblica. Penso a Travaglio e mi si ammoscia, lo visualizzo come una vecchia frocia isterica che sa tutto e odia tutti e non riesco a fottermene mai nulla di ciò che dice. Leggo tutto Libero e tutto il Corriere poi il Foglio (Cerasa è negato a scrivere). Non il sito eh, il quotidiano. A volte aggiungo cronaca locale varia. A volte la Gazza. La prima pagina di Libero ogni giorno è uno spasso. Titoli che sono delle bombe, pezzi che hanno delle idee. Leggo Feltri, Farina (agente Betulla) e godo. Rido, li mando ai miei amici. Godono e ridono anche loro, tutti. Specie quelli di sinistra a cui regalo un momento di evasione mentale. Poi mi faccio male e passo alla roba seria. Il Corriere esordisce con Galli Della Loggia su argomenti tetri a cui accosta cazzate sul mondo dello spettacolo, su chi chiava chi ma detto in tono colto. Come se la merda ricca puzzasse meno. Stacco un attimo perché mi annoio. Libero mette in prima pagina “aumentano i gay”, “comandano i terroni” pezzi che vanno giù lisci come l’olio. Scoppiettanti e allegri, vivi cazzo. Quelli del giornale me li immagino li in redazione a fare i titoli, che si divertono come matti, che la mattina dopo sanno già che scoppierà la bomba.

[pullquote]Ormai non si può più parlare di un cazzo con nessuno.[/pullquote]

Credo Libero sia uno dei pochi giornali che vende (Repubblica, che ogni giorno lancia onde negative di morte ha appena perso il suo direttore che si vantava di aver “dimezzato le perdite”. Non aumentato le vendite, ma dimezzato le perdite. Boh). E godo per quei caproni che cominceranno a twittare entro breve, mentre io che sono in piedi dalle 5,30 sento di averli già bissati. L’idealismo ha perso, è puro intrattenimento ormai. Gli idealisiti per essere coerenti con se stessi dovrebbero fare volontariato di notte, andare in Africa, sulla Seawatch, a fare il natale con i barboni a Milano. Non fanno un cazzo, cercano di ficcarsi delle tipe leggendo poesie impegnate o dandosi arie. Un povero non l’hanno mai visto in faccia. Se lo avessero visto si sarebbero cacati sotto. Invece fanno un clic, un tweet e tutti abboccano.

Milano. Pazzo nella metro.

Ormai non si può più parlare di un cazzo con nessuno. Se dici una cosa sugli immigrati sei un fascista, se hai dei dubbi sei un grillino, se sei un grillino sei un coglione, se simpatizzi per Salvini sei un SS, se sei del PD sei un ebete, etc. Guai a parlare chiaro, a dire la tua in pubblico. Che poi non è vero, perché la gente si scandalizza su Facebook ma ai tavoli di una cena sono più le teste che annuiscono che quelle che dissentono. In privato sono tutti meno estremi.

Più sei libero intellettualmente, più sei solo.

I trend del moralismo sono stagionali e invecchiano, sono miopi e privi di approfondimento. Si ai vaccini incodizionato perché lo dice la Scienza. Vuoi sapere il paradosso? Il mondo accademico è molto più diviso al suo interno dell’opinione pubblica che invece è un blocco plebiscitario del si. Lo scienziato ha molti più dubbi di un no-vax sui vaccini, così si sveglia e si interroga ogni giorno, l’idealista invece è sempre convinto, sa sempre tutto. La scienza è la nuova religione ma è priva di spazio per i sogni. Perché è bello avere la fede, credere nella reincarnazione, nel divino, nello spirito? Perché da aria al cervello. La scienza è ok, ma è fredda. E molti che ci si affidano non hanno mai letto un cazzo di libro di scienza. Non sanno niente.

 

Bar Degrado – Circolo Arci

Penso a queste cose oggi che WNR ha compiuto cinque anni. Pochissimi post, tantissimi silenzi e mi piace così. Volevamo diventare il primo sito culturale in Italia, o meglio: lo avevamo detto, ma non o volevamo, perché se lo avessimo voluto davvero ci saremmo riusciti. Abbiamo fatto benissimo a mollare. Quelli che dovrebbero fare cultura sono un rompimento di coglioni unico. Vice che dovrebbe essere una roba alternativa è la noia. I vari siti cool minimamoralia, thevision e co. idem. Le case editrici di nicchia sono pesissime come Nero Editions o Tunuè (che comunque leggo e so apprezzare perché non sono un criticone. Iperoggetti l’ho amato).  Not, Prismo (esiste ancora?), Rivista Studio, Esquire Italia (qualcuno lo ha mai letto?) sono di un presomale che la metà basterebbe a farsi venire la depre. Nessuno legge niente, al massimo shara i pezzi sui social. Ma è già tanto e forse è pure giusto. Che cazzo me ne frega dell’opinione di uno sbarbino milanese di vent’anni che fa il fenomeno e posta stories con la trap?

[pullquote]Più sei libero intellettualmente, più sei solo.[/pullquote]

Ripeto: Writeandroll ha cinque anni. Non abbiamo concluso un cazzo e proprio per questo siamo da premio. Abbiamo dovuto vivere le nostre vite. WNR è sempre attualissimo e la gente ce ne chiede sempre un pezzettino. Nonostante abbiamo fatto di tutto per sparire, siamo ancora qui e abbiamo creato la nostra cerchia ristretta. Scriviamo, stiamo abbastanza bene, ci intendiamo quando ci troviamo e sappiamo scorgere opportunità ovunque. Anche nella fine del mondo. E questo mi fa godere, mi fa dire a tutti: puppateci la fava.

 

Ray Banhoff

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