Come mai una serie tv così strampalata e senza senso, ci ha reso dipendenti?

Cosa è veramente Twin Peaks?
30 Set 2016

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Inutile negarlo, ci sono dei temi che arrapano la nostra immaginazione come il miele fa schiumare gli orsi. Se sei nato negli anni 80, Twin Peaks è questa roba qui.

Twin Peaks mancava così tanto a tutti che Lynch lo ha resuscitato e lo riporterà sugli schermi nel 2017. In realtà le prime due stagioni sono un mattone a volte soporifero in cui non si capisce niente. Però ti basta sentire due note di quella sigla e il tuo cervello parte per un altro mondo. Non lo diciamo noi, ma Lynch stesso in un librino che dovreste leggervi: In acque profonde, Mondadori.

Aveva iniziato da pittore il giovane Lynch, poi un giorno mentre osserva il suo disegno di un bosco, vede il vento che muove le foglie. E li capisce. È l’immagine che gli interessa si, ma l’immagine in movimento. Ergo il cinema. E sbam!

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(Questa e altre foto di Richard Beymer le trovate su Strip-Project)

Twin Peaks è stato girato con pochi mezzi e attori per lo più sconosciuti. Lo stesso Bob non era altro che un cameraman. In fase di montaggio Lynch lo vede riflesso in uno specchio e esulta: e quello chi è? E si inventa Bob, che non era previsto nel programma. Il personaggio che vi ha rovinato il sonno da bambini è nato così.

Leggendo In acque profonde, capirete tutta l’estetica di Lynch: nella sua opera non c’è niente da capire. Non ci sono significati simbolici. È tutto e solo da sentire. È una ricerca continua di un’emozione, tramite immagini, luci, suoni e dialoghi. Forse la potenza di Lynch sta nel fatto che non c’è nessun messaggio nel suo cinema. La sua concezione dell’arte è ispirata sicuramente dall’incontro con la Meditazione Trascendentale, antica tecnica vedica reinttrodotta da Maharishi Mahesh Yogi (si quello dei Beatles). Nel trailer uscito con Malkovich pochi giorni fa, si vede l’attore praticare la meditazione. Ad occhi chiusi, su una sedia. È come se Lynch stesso vi dicesse: immergetevi dentro di voi. Nelle acque profonde si trovano i pesci più luminosi. La potenza di questo trip a volte inguardabile (si dai diciamolo, ci sono delle puntate dove dormite come ghiri ma non è appunto una cosa FANTASTICA?) di Twin Peaks è che ti fa entrare nella testa, nell’anima, nel buco del culo di un visionario. E questo signori si chiama arte.

Ecco una carrellata di roba slurp slurp per farvi smascellare alla scrivania.

 

 

Altre perle:

Come è nata la colonna sonora di Twin Peaks

Le foto di Richard Beymer su Strip- Project

WNR

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