Stanotte mi sono scopato Emily Ratajkovskj. Era calva, tumorata e non l’ho mai vista in faccia.
C’era una festa a casa di qualcuno.
Una tipa brasiliana e tatuata che pareva un trans si è avvicinata a noi.
– Vogliamo andare di là a scopare, ci ha detto?
Mi sono subito assicurato se fosse trans o donna.
Non per altro, giusto per essere chiari e sapere cosa aspettarsi.
Ma poco mi sarebbe importato perché una volta entrati di là, in una camera da letto tipo camerata,
la tipa simil trans si era già messa in un lettino singolo con un altro, credo Gabri.
Io ero su un altro letto, guardavo tutti dall’alto in basso, ero su un letto a castello, ed ero con Emrata a pecora e Moana Pozzi sdraiata accanto a me.
Moana era all’altezza della mia faccia.
Io mi giravo e le baciavo la pancia, il seno e lei rideva.
Ma non era su un altro letto, piuttosto levitava.
Moana ed Emily.
I due riferimenti culturali. Insieme.
Per poco. Perché Moana non c’era più. Emily restava ferma in ginocchio, dandomi il culo.
Amore, ogni tanto era pure senza capelli, come se stesse male, in chemio.
E io pensavo: cazzo, la Rataikovkj, cazzo, la Rata. Pensavo alle sue tette appese che chi passava da giù poteva vedere.
Ogni tanto infatti qualcuno entrava e passava e guardando verso l’alto ci vedeva. Io ero in paranoia che potesse riconoscermi. Però anche questa paura davanti al pensiero – cazzo, la Rata – passava in secondo piano.
Però quando poi il cappuccio di un accappatoio cominciò a coprirmi la faccia mi tranquillizzai e venni.
Venni velocemente. Sulla schiena di Emily Ratajkovski.
Mentre la simil trans brasiliana mi guardava e io godevo.