Gli occhi di Virginia
Sono azzurri
Vorrebbero dirmi
Di tornare qua
Ti voglio bene,
Sai
Ti voglio bene papà
Gli occhi di mio padre
Mi scrutano
Si preoccupano
E mi vedono
Ogni mattina
Appena si sveglia
E si fa la barba
Per affrontare
un’altra
Un’altra realtà
Di nodi
di cravatta
sciolti
Di 24 ore
tagliate a metà
Di fretta
e ansie
E torti
E sentimenti
Che va bene così
Che si fa
con quel
Che si ha
Gli occhi di Virginia
Se potessero
Provocherebbero
tempeste
Squarcerebbero querce
Inonderebbero i campi
Sfrontati
Di questa città
Per essere felici
E urlare
Urlare
Che basterebbe urlare
Per rivendicare
Un’esistenza
Di parole spezzate
Silenzi,
Di diversa beltà
Gli occhi di Virginia
Sembrano felici
Nelle foto fatte dalla sua insegnante
Di lei mano nella mano
Delle compagne
Col grembiule pulito
E il banco vuoto
E tutta la vita
In un girotondo
Gli occhi di mio padre
Sembrano sto fuoco
Che brucia
E si danna
E non si vuol calmare
Passa tutto quanto
Passa pure quello
Mi dicono
che non vuoi cambiare
Gli occhi di Virginia
Sanno del Niente
Del Niente che è immenso
E profondo
Che mi viene da fumare
Asciugarmi le lacrime
E poi fumare
E sotterrare
Ciò che resta della sigaretta
nella sabbia
E l’ingiustizia
Fra una grazia
E la rabbia
Fra la grazia
E la rabbia
Gli occhi di Virginia
Chissà che lacrime faranno
Quando moriranno
Quando morirò
Che sapore avranno
E come piangerà
Se si renderà conto
E se mi capirà
Quante cose scorgo
Nei tuoi occhi
Figlia mia
La guerra e la speranza
La guerra e l’ignoranza
L’immagine di una danza
In una notte
Che non passerà