Comunicato N.1 sulla festa della donna. Ecco il resoconto di un dialogo
tra Lorella Zanardo, giornalista e autrice de Il corpo delle donne
e la nostra cronista Bianca S. Villa

Il corpo delle donne
6 Mar 2014

Femminista è una parolaccia che relega chi se la prende in uno stanzino polveroso, dove nessuno vuole stare e dove soprattutto non si GODE. Non è vero niente. Lorella Zanardo combatte la Nostra guerra Santa.

Alla fine l’unica cosa da cui il nuovo femminismo e le manager della propria figa riescono a emanciparci è il nostro CORPO. Senza il nostro corpo intraprendiamo il percorso di finta emancipazione che ci tocca oggi per essere considerate moderne, che è un percorso verso gli stereotipi maschili. Più riusciamo a liberarci della nostra femminilità, più in qualche modo ci sentiamo libere da tutte le donne prima di noi. In realtà siamo solo libere di essere uomini mancati. Comunque abbiamo quest’enorme fortuna che è il nostro corpo. Perdiamo sangue e questo ci aiuta a rimanere in contatto con quello che siamo.

Lorella Zanardo_foto Laura Albano

[pullquote]Più riusciamo a liberarci della nostra femminilità, più ci sentiamo libere. In realtà siamo solo libere di essere uomini mancati[/pullquote]

Emancipate dal nostro corpo, dal sacrificio e da noi stesse non ci siamo più. Vittime di un processo di SEMPLIFICAZIONE. E così compiacciamo gli uomini almeno? No. Gli uomini si sentono soli, stanno di merda, sono disorientati. L’idea di una donna senza utero è fortissima, è violenta. E gli uomini si difendono come possono, ci scherzano su. Possono gli uomini che si difendono dirci CHI SIAMO? No, non lo sanno. Lo sappiamo solo noi.

Anna magnani diceva, alla truccatrice «Lasciami le rughe, ci ho messo una vita a farmele» e diceva anche«Io sono una stronza, io dovevo nascere contadina nell’agro romano, fare tredici figli, sì, scodellare figli a mio marito e ogni volta che aprivo bocca quello mi riempiva la faccia di schiaffi. Questo era il personaggio mio, per essere vera con la mia natura. E dovevo far così. Invece mi son messa a far l’attrice, sono diventata Anna Magnani e sono stata un’infelice per sempre».

Il corpo femminile appare totalmente frainteso, un corpo che nella sua verità è un MEDIUM che nella sua verità è pura mistica, nella sua rappresentazione più venduta è totalmente bidimensionale, è un luogo, non più IL luogo. E quando il corpo non è più centrale quando non è più SACRO il piacere inizia ad abitare solo la nostra testa – e siamo tutti vittime dell’Idea. Carlo Maria Martini, vero Dottore dell’amore, diceva che il desiderio abita sempre più le nostre menti e sempre meno il nostro corpo. Lontane dal nostro corpo, siamo oggi lontane mille miglia dalla nostra verità, dalla nostra felicità.

[pullquote]Anna Magnani diceva: dovevo scodellare figli e farmi riempire la faccia di schiaffi da mio marito. Invece ho fatto l’attrice e sono stata un’infelice per sempre[/pullquote]

Lorella Zanardo rimette al centro il CORPO delle donne, si occupa della sua rappresentazione in tv, sui manifesti, nella rete. È femminista e nonostante questo sembra goda molto. Perché nella liberazione della Zanardo il corpo è centrale. E quando la chiamo per fare due chiacchiere la verità più grande che mi scuote è ancora quella del suo corpo: è afona, è ammalata – a causa della disumanità dell’aria condizionata dice. E nonostante questo sta al telefono con me 40 minuti. Grazie Dio di averci mandato una Giovanna d’Arco perché questa causa ha tanto bisogno di martiri.

Come l’aria condizionata sparata addosso alla gente quando non fa caldo, la comunicazione che SEMPLIFICA le donne senza che ce ne sia bisogno è disumana. Guardare il suo documentario Il Corpo delle Donne fa male al cuore. Stiamo quaranta minuti al telefono assieme e mi dice quello che già sapevo dopo aver letto i suoi libri e visto il documentario – ovvero che la tv BISOGNA guardarla perché in Italia la guarda il 98% della popolazione – non è vero che ormai si usa solo internet, che in tv non ci sono più le donne e la loro diversità, anche perché oggi la MISERIA della Rai non conosce confini. I ragazzini, che sono lasciati da soli ad affrontare questa pochezza, dove non trovano riferimento negli Uomini adulti che conoscono, lo trovano in quegli uomini vecchi e miseri in giacca e cravatta accanto a ragazze nude e mute. Mi racconta di ragazzini pornodipendenti a tredici anni. C’è il dolore e il disagio di una generazione che trova il seno delle coetanee piccolo e poco tonico rispetto alle protesi del porno. Fa male. Gli intellettuali ridono. Sono tempi difficili mi dice, dobbiamo ascoltare noi stesse, dobbiamo trovarci per non essere “uno e la brutta copia di quell’uno”. Ma è difficile.

[pullquote]Il desiderio abita sempre più le nostre menti e sempre meno il nostro corpo. Lontane dal nostro corpo, siamo oggi lontane mille miglia dalla nostra verità[/pullquote]

La cosa che amo di più di Lorella Zanardo? Il fatto che dica che l’Ideologia NON è una virtù. Che l’Ideologia è castrante. Dice che ANTONIO RICCI, ideatore di Striscia e Drive In, HA RAGIONE quando afferma che la sinistra che si esprime attraverso giornali come L’Espresso comunica un pensiero misogino quanto Mediaset.

Tra i primi nemici della rivoluzione anche certi intellettuali di sinistra che non guardano la tv ma in compenso leggono L’Espresso, una rivista che ha in copertina una ragazza in costume che dice UN TUFFO NELLA CRISI. Sono queste persone totalmente scollegate dalla realtà del paese. Le vittime che non ti aspetti sono gli uomini: ridono, ridono e sono sempre più soli.

D’altronde non si può avvicinarsi alla carne come se fosse rappresentazione. Osservare la realtà non basta, è necessario amarla. E’ necessario com-patire e Riconoscersi. La stessa, proprio la stessa, pietà che salva le donne salva anche gli uomini. Povere noi, poveri loro. Che abisso, che solitudine. E il nostro amore? E il loro bene? Cosa c’entra la morale, non c’entra niente. E cosa serve sfregiare la morale, immergersi nell’orrore con la tuta da palombaro chiusa bene, osservare la merda e dire di “vedere”? Niente.

Ognuno ha la sua rivoluzione. La rivoluzione è personale. La mia è arrendermi e deporre le armi. Tenere a bada la mia arroganza la mia prepotenza la violenza. Rinunciare alla mia smania di dominio, fare un sacri-ficio, fare-cose-Sacre. Ognuno ha la sua rivoluzione. La tua rivoluzione è non diventare tuo padre? L’importante è che sia una rivoluzione d’amore.
Il corpo di Lorella Zanardo è totalmente al servizio della causa. E mi sembra una cosa grandiosa. Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma le FIGLIE dell’uomo non hanno dove posare il capo.

Bianca

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