Quando non so che fare bevo
Prima fumavo o chiamavo qualcuno
oppure scrivevo
Ora bevo
E si vede
Il mio fisico sta cambiando
Il mio giro vita si allarga
E il giro della mia vita si ingrassa con lui
Mentre mi faccio la doccia
O mi lavo le ascelle la mattina
In mutande
Osservo il grasso che mi ostruisce i movimenti
Che si poggia sul freddo del lavabo
Lo soppeso
Lo schifo
Una volta avrei schifato anche me stesso
Li odiavo, i grassi
Li odio tuttora ma solo gli altri
Vorrei ingrassare eccessivamente e farmi crescere la barba e puzzare di fumo tutt’intorno
Ma non so se ne avrò il coraggio
E indossare occhiali a specchio
per guardare
Indisturbato
La repellenza che provoco nel resto
Della gente
Perché la gente si merita solo il cattivo gusto
Perché ingrassare forse adesso è l’unico gesto per esprimere una ribellione individuale e silenziosa
Per un’esclusione volontaria
e riottosa
Perché la gente è insignificante
Viviamo tutti una vita insignificante
Ho appena finito di leggere un libro il cui messaggio è:
Meglio Hitler che 59 milioni di ebrei
Bravi bravi: scandalizzatevi
Cambiate pagina, maledicetemi
Ora però tornate ai vostri lavori inutili
ai vostri comportamenti da succubi
E continuate ad aspettare il weekend
per avere l’illusione di possedere il tempo
di essere liberi
di poter giocare a bowling
E continuate pure a fabbricarvi scuse per non agire
Per raccontarvi che voi non potevate niente
Che nell’incertezza siete restati fermi perché non sapevate dove andare
cosa fare
come fare
Meglio Hitler
Meglio i pazzi gli orridi i deviati
Meglio non ridere
E ordinare di uccidere migliaia e migliaia di insetti
facoltosi ingegnosi codardi paurosi servili operosi
Meglio un tentativo di enormità
Meglio una lotta già persa contro la nullità
Meglio la disperazione di uno sconfitto
alla condanna quotidiana per qualsiasi
indaffarata
mediocrità