Comunicato N. 3 per la festa della donna
La donna della vita di Giorgio Serinelli, il fotografo ufficiale di WNR, era sua nonna, morta pochi giorni fa. Questo non è un ricordo, questo è un santuario

Mia Nonna
7 Mar 2014

Ormai aveva fretta, non vedeva l’ora di andarsene. Non ho chiesto a nessuno di dirglielo, speravo lo sentisse e mi aspettasse. Volevo l’ultimo sorriso, volevo guardarla l’ultima volta, volevo farle l’ultima foto. Era la persona più malata e più sorridente che abbia mai visto, non aveva l’intestino e la forza di alzarsi da una vita ma quando mi vedeva le passava tutto, al massimo vedeva le rose e la madonna sul soffitto ma sorrideva, rideva e io le facevo la foto. Lei non vedeva l’obiettivo e forse non vedeva nemmeno me, ma rideva e io le dicevo che sembrava una scimmia. C’era piu bellezza tra me e lei in quei momenti che in tutta la settimana della moda. Mi chiamava don Giovanni delle donne, e mi diceva: «Su sì, giù no» perché non voleva che mettessi incinta nessuna.

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Sono andato a trovarla tutti i giorni che ho potuto e quando entravo fischiando e bestemmiando lei metteva in pausa dio e diceva: «Lu Giorgiu ete?». Non ci vedevamo per mesi ma appena sentiva il fischio preparava la dentiera. Con me rideva anche se non aveva forze per piangere. Mi faceva telefonare dalla Rosa tutte le domeniche e io in corso Buenos Ayres urlavo in dialetto perché lei non sentiva. Ha ricordato piu Di tutti I miei appuntamenti Di vita, era sul pezzo piu Di una segretaria.

[pullquote]C’era piu bellezza tra me e lei in quei momenti che in tutta la settimana della moda[/pullquote]
L’ultima cosa che mi ha detto è stata che se ne stava andando, io le ho risposto di aspettarmi che l’avrei ammazzata io. Da ieri ho pianto più di sempre. Era ancora con noi ma io già piangevo, forse perché sapevo che questa volta non mi avrebbe aspettato. L’ho saputo mentre stavo bevendo l’acqua rubata in aereoporto, che se n’era andata. Non mi ha aspettato questa volta.
Pis, questa volta la vedrò morta. Troverò le lacrime di tanti che forse non hanno mai avuto la forza di ridere cosi.

Il giorno dopo

Oggi l’ho salutata prima del coperchio, ero solo con lei, è stato bello. Lei stava bene e io pure. Non ho mai trattato un morto come un vivo. La toccavo e la pettinavo e la baciavo, non faceva nessuna differenza da quando era viva.  Non sono frocio, è Che proprio era una turbo. E sono contento, ha fatto essere un po’ turbo anche me. Che bello. E poi una volta morti si sta bene. Niente tasse e niente rumore.

Giorgio Serinelli

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