Tutti gliela menano tutti dicono che è brutto. In effetti non è il massimo, ma smettetela di parlare male del Nonno. Gli intellettuali fanno più danni della grandine

Numero Zero di Eco
29 Gen 2015

Vaffanculo gli intellettuali. Vaffanculo lo snobismo. Lo diceva Hank: «agli scrittori piace annusare solo la puzza delle proprie scoregge». Perché lo dico? Perché ho letto solo stroncature di Numero Zero e non ne capisco il motivo. Noioso, autocelabrativo, vecchio, ho letto queste cose. Ma davvero qualcuno di voi può essere deluso perché Numero Zero non è innovativo? Eco è un vecchio trombone del Novecento con tutti i suoi pregi e difetti. Leggerlo è come sentir parlare il nonno colto, un nonno marxista ex filosofo ma affiliato ai Lions e docente di un liceo di provincia. A volte è bello, altre non ne hai voglia, ma è quella roba lì. Andresti mai a casa di Battiato a chiedergli di farti un pezzo hip hop? No, cazzo! Ps: Battiato canta in arabo ultimamente.

[pullquote]Ma davvero qualcuno di voi può essere deluso perché Numero Zero non è innovativo?[/pullquote]

Diciamoci la verità: la cultura non ha mai contribuito al progresso della società, non ci ha mai emancipato da niente, non ci ha mai risparmiato guerre, morte, distruzione, odio razziale. Ci ha solo dato grossi problemi con le donne e un sacco di menate personali. Ieri ascoltavo J-Ax che diceva: «Siamo andati sulla Luna, abbiamo infranto la barriera del suono, solo per far colpo su delle ragazze». Sono contento di poter sposare una tesi del genere a quasi trentatré anni, penso che mi dia la leggerezza necessaria per svegliarmi al mattino e non menarmela troppo. Tutti quanti si prendono troppo sul serio, lo dice Fibra, altro mio punto di riferimento. Eh sì cazzo, che devo dirti sarò un mentecatto. Eppure ho studiato italianistica, ho scritto una tesi in Storia della Critica Letteraria, ho letto Faust, D’Annunzio, tutto Nietzsche, Cioran, Pessoa, Luzi e Zanzotto, però se mi chiedi gli utlimi libri che mi ricordo ti rispondo Io, Ibra nel 2012.

Copertina

Quarta di copertina non proprio azzeccata. Che foto è? Senza scritte…

Passiamo a Eco.

Lo stanno massacrando. Su Il Foglio, sui paginoni culturarli dei quotidiani, Fofi su Internazionale ne parla malissimo e c’è pure un pezzo (molto bello però) de Gli Stati Generali che addirittura rispolvera il vecchio saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno per difendere il povero Mike, che pare abbia pianto per anni quando ha letto quelle brutte pagine di Eco. In realtà Fenomenologia era solo un lungo pezzo da troll, molto tagliente e cinico che anticipava di decenni la scrittura di oggi. E poi che cazzo… c’è bisogno di difendere Mike Bongiorno?

[pullquote]Ora la domanda che mi faccio è: perché tutti trollano Eco? Nessuno di voi che si incazza con Baricco, Paolo Giordano, De Carlo, Genna, Moresco[/pullquote]

Tuttavia il libro è bruttino. Più che altro è novecentesco. Una palla in certi punti, un po’ figo in altri. Per essere bello doveva essere un mattone di mille pagine. Ci sono delle passate alla Augias sulla storia di Milano che fanno colore e un personaggio che è il grillino col Complesso del Komplotto Komunque odierno. Il romanzo parla di come funzionano i media, secondo Eco e secondo tutti alla fine. É tutto finto. La ganzata è questa teoria secondo cui Mussolini non è mai morto e quello esposto in piazzale Loreto è solo un sosia. Uno dei giornalisti della redazione che lavora al numero zero di un giornale che non uscirà mai, ricostruisce da questa teoria un enorme macchinazione politica che ha segnato la storia d’Italia nei decenni successivi. Il personaggio in questione è un pazzo ossessivo paranoide e finisce male. Spoiler. Così così dai. Tuttavia penso sia meglio della maggior parte delle cose uscite in libreria negli ultimi mesi e l’ho letto senza troppa fatica.

Fofi: «Sembra non poter più giocare – col romanzo, con i segni, con la storia». Il romanzo… i segni… che due coglioni. Giocare col romanzo? Ma perché uno deve giocare, perché a uno gliene deve fottere della storia del romanzo? Immagine: La Le Pen che gli dice a D’Alema «Mo basta!».

Ora la domanda che mi faccio è: perché tutti trollano Eco? Nessuno di voi che si incazza con Baricco, Paolo Giordano, De Carlo, Genna, Moresco, Camilleri, Faletti, Bignardi, (Volo a noi piace tiè!), che ci sfrangono i coglioni da decenni con la loro robaccia. Mai visto una stroncatura seria su Corriere, Repubblica etc di quelli che sono gli autori di punta di Mondadori, Einaudi e Bompiani. Vedo solo delle grandi leccate di culo. E invece a Eco gliela menate. È perché c’ha 130 lauree? È perché ha venduto i diritti per Il Nome della Rosa e ancora ci va in vacanza? O è davvero perché state difendendo la grande storia del romanzo?

A voi critici chiedo: ma non è che niente niente, ve rode er culo?

Ray Banhoff

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