È dura, ma penso sia arrivato il momento di affermare una realtà amara. La scrittura come gesto è del tutto superata.
LE CHAT
Dopo la ganzata iniziale del mondo chat, ormai anche solo ricevere dei messaggi in chat crea ansia. Quel continuo plin plin con cui si manifestano, all’apparenza innocenti, è ormai insopportabile.E rispondere. Rispondere è la fatica più grossa. Ti viene da vomitare. È un gesto insopportabile che ti sconcentra e ti rende anche insopportabile. Nel mentre che fai mille cazzi devi metterti li e perdere minuti per rispondere su WhatsApp con faccine e cagate. Ma muori dentro perché SAI che stai perdendo tempo.
Continuano ad aumentare i morti alla guida, le autostrade ti supplicano di non chattare scrivendolo nei tabelloni luminosi, ma niente. Siamo schiavi di questa shit.
FILE AUDIO
Solo gli audio sono una micro forma di comunicazione accettabile. Gli audio sono accettabili nella misura in cui non superano i 12 secondi. Quelli oltre il minuto uno li bypassa a meno che non si stia divertendo a giocare a walkie talkie con un amico.
LA TELEFONATA
La telefonata invece ormai è proibita. Si chiamano solo e sempre le stesse persone. La chiamata di uno che non conosci può avere due ragioni: uno stronzo call center o uno che sta invadendo di brutto la tua privacy. Chiamare al tel qualcuno è una cosa intima, non puoi farlo alla leggera. Al giorno d’oggi chi ha tempo per una chiamata al telefono?
E LA SCRITTURA?
Questo si riflette su tutta la comunicazione. Principalmente sulla scrittura, che sparirà del tutto. Avremo una sorta di Siri ogniscente a cui detteremo tutto e che leggerà tutto per noi. Il che non è poi così male.
Scriveremo a mano magari, si forse si. Ma saranno pochissimi intrippati e feticisti della carta a farlo. Il resto lo detteremo a Siri, la nostra stenografa, così potremo fare altre cagate in contemporanea e avere sotto lei che legge per noi. Magari con la voce colta e calda di Giancarlo Giannini o di Nina Zilli.
Inutile storcere il naso, arrabbiarsi o comprarsi un’altra Moleskine. È il passo dei tempi. L’importante continuerà sempre e solo a non essere la forma, ma IL CONTENUTO.