Toto non fa le interviste prima delle tre. perché lui si alza alle 3. va a letto la mattina alle 7 perchè la notte sta fuori in giro al casinò a vivere. quindi ci andiamo alle 17 all’hotel londra nella suite privata. gana io non ho parole per descrivere. ti dico che mi sono anche emozionato. è stato un crescendo.arriviamo e ci fanno aspettare. volete da bere? e prima che quelli a cui è stata fatta la domanda poichè sono gli inviati della tv quindi i famosi quindi quelli a cui si rivolge l’addetto stampa che non sa della mia presenza, io dico “una coca grazie”. la scolo. poi saliamo tunnel corridoio come i radiohead prima di un concetto, adrenalina alle stelle, passiamo di stanza in stamnza livrea rossa e moquette, si sale di livello si sale dalla giudecca all’empireo toto in camera con camino e premio di sanremo sul camino.
[pullquote]Toto non fa le interviste prima delle 3. Perché lui si alza alle 3.[/pullquote]
lui in tuta. 70’ anni. vecchio ma bello. testa gigante due occhiali dorati da sole da donna da pappone lo nascondono. sotto la felpa una tuta. anello d’oro e multifilter rosse sul tavolo. finestre chiuse e sifaretta. staza impregnata di. mi commuovo perchp mi ricorda enzo, il babbo di david, che è morto di recente. è quel tipo di meridionale d’altri tempi, un don, un padrino buono a cui tutti sono riverenti, il suo successo è l’elargizione il farti sentire parte di. gli si rivolgono tutti con sorrisi e salamelecchi, sembra di andare in pellegrinaggio dal sai baba della discografia italiama. mi dicono che ha venduto 100 milioni di dischi. sarà una cazzata ma potrebbe essere verosimile. e lui è li al centro della suite che è una stanza comunque anni 80 come se lui fosse in grado di rendere se stesso anche nello spazio che lo circonda. è esattamente il posto di toto cutugno intriso di passato di tradizione, la tradizione dell’italia della tv degli anni 80 del salotto di mia zia ma anche delle cassette in macchina di mia mamma. anche la luce è anni 80. se ci fosse Tonology lo potrebbe confermare, egli brilla di un riflesso di se, una temperatura calore più gialla, più arancio, più calda. è come se tu lo percepissi a pellicola. senza l’hisperismo del cazo della pellicola, io parlo A LIVELLO DI pellicola pellicola, quella delle foto che faceva mi pa con la YAshica in giardino. l’essenza della santità del famoso è sintetizzata nell’ìimmagine della benevolenza del toto. ha avuto un tumore alla prostata lo hanno operato è guarito cammina molto male. fuma come un ossesso. profuma di acqua di colonia e fumo. multifilter rosse ti dicevo.
e poi parla parla parla sa tutto sa tutte le città della calabria le elenca “roccella ionica salice mare, adriano adriatica, nturria fitasa” e diventra un mantra siamo tutti li a fluttuare di fronte agli occhiali a specchio di quest’uomo che sembra una vecchia signora che si dice che chiude lui il night la notte che al casinò gli gettano i petali di rosa quando cammina.
[pullquote]Ci parla cinque paroline in russo e dice che lui è amico di Putin e che ha suonato al cremlino e li capisco la differenza, il livello altissimo.[/pullquote]
dalla suite una veduta del mare dall’altop. la stranza sa di minestrone e della casa di david io sono nella madeline proustiana sto avendo un’esperienza extrasensoriale sto viaggiando nella mia infanzia nel mio futuro nella visione di uno dei tanti me che potrei diventare è tutta energia e potenza
alla fine gli chiedo di fargli una foto accanto al premio lui dice di no perchè sennò sembra che si dia le aree. un’altra tacca a livello di santità
parla del coro russo dell’armata russa ci parla cinque paroline in russo e dice che lui è amico di Putin e che ha suonato al cremlino e li capisco la differenza, il livello altissimo. qui al festival dei discografici disperati e dei cantanti dimmerda c’è uno che quando vuole sonà l’italiano lo fa con Putin. altri livelli di potere altri livelli sociali. livelli che sono sub livelli a loro volta di sfere della realtà alte e inconcepibili per i ritmi umani di chi cerca un autografo.
e alla fine, senza che nessuno avesse avuto il coraggio di dirglielo, senza che nessuno ci avesse sperato, quando l’intervista è chiusa lui parte, guardando in faccia una telecamera incredula anche lei. lui parte e intona
LASCIATEMIIIIII CANTAAAAREEEEEEEEE
CON LA CHITARRAAAAAAA IN MAAAAANNOOOO
cazzo non fa in tempo a finire la prima strofa che io sono con le braccia al cielo, macchina in aria, sorriso fino ai denti, è un’orgasmo nazional popolare di fratellanza, è come quando gioca l’italia e vince, cantiamo tutti canto anche io, la cantavo uguale alle elementari quando mi chiamavano gianluca pagliuca e alla fine gli do la mano. sono così in gas che gliela stringo.e già lui la stringe forte e ce l’ha il doppio della mia. m,a io diocane gliela stringo per fargli capì che sono un uomo vero quanto lui. tutti microsegnali A LIVELLO DI intesa tra uomini.
caaaaaaazzo. totocutugno. immenso.
non lo rileggo neanche te lo mando così pem pem